La novità della Guida Espresso 2009: “le tavole della birra”, mangiare bene all’insegna del low cost

Alla scoperta dei 184 ritrovi del gusto “italiano” che meglio interpretano il nuovo trend del bere di qualità all’insegna della birra. Quest’anno, per la prima volta, la Guida “Ristoranti d’Italia” de L’Espresso li segnala in una sezione speciale raccontando anche una nuova tipologia di locale (non sempre il classico ristorante, ma spesso anche trattoria moderna, concept store, enoteche disposte a sconfinamenti nel mondo della birra e molto altro ancora) sempre più frequentato da un pubblico di cultori del buon mangiare.

Cominciano a chiamarle “Tavole della birra” e sono il nuovo trend del mangiarbene italiano all’insegna del giusto rapporto qualità prezzo. Sono sopratutto in provincia, ma fanno tendenza anche nelle grandi città. Luoghi innovativi e polivalenti dove la birra è di casa, la cucina è gustosa e di qualità e dove è possibile passare una serata piacevole e divertente spendendo poco – in media meno di 35 euro, ma si può arrivare anche ad appena 20 – lasciandosi sorprendere dal “gusto birra”. Magari aiutati da esperti sommelier pronti a consigliare l’abbinamento “giusto”. Più spesso trattoria moderna che alla birra dedica veri e propri menù degustazione, passando per concept store, wine & beer bar, perfino librerie oltre alle tante enoteche che hanno fatto il “gran tuffo” nella birra. Ma c’è aria di birra anche in qualche grande ristorante a caccia di nuove frontiere del bere bene e di qualità, che la propone in Carta (magari nella sezione che contiene anche le magnum di vino e bollicine, quasi a ribadire che, ormai, è scelta da intenditori).

Una tendenza che quest’anno viene per la prima volta fotografata e fissata, in tutte le sue sfaccettature, dalla Guida “Ristoranti d’Italia” de L’Espresso, la veterana tra le guide gastronomiche italiane, che, con la collaborazione di AssoBirra – Associazione degli Industriali della Birra e del Malto, dedica alla beer philosophy una sezione speciale (“Le Tavole della Birra”, appunto), qualificandola come la grande novità dell’edizione 2009. La sezione, posta al centro della Guida e facilmente identificabile dal diverso colore, individua, descrive e recensisce – con gli stessi criteri redazionali adottati nelle altre sezioni – 48 “Tavole della Birra”, oltre a segnalare 136 locali già presenti in Guida (anche con punteggi molto elevati) che presentano un’offerta di birra adeguata alla loro qualità. In tutto, 184 locali che testimoniano la nuova apertura mentale del pubblico italiano – e perciò anche dei ristoratori – verso la birra.

Un nuovo orizzonte per la “nuova cucina di qualità” italiana? Risponde Enzo Vizzari, curatore della Guida “Ristoranti d’Italia” dell’Espresso: “Ci è sembrato il momento giusto per dare valore all’appeal conquistato sul campo dalla birra. In Italia ne è cresciuto il consumo, ma sono stati fatti enormi passi avanti soprattutto sul fronte della cultura di prodotto. Fino a pochi anni la birra a tavola era sinonimo di piatti ‘facili’, immediati, non impegnativi. Mentre oggi anche l’alta ristorazione sta scoprendo questa bevanda e la sua capacità di abbinarsi con il cibo di qualità. Con ‘Le tavole della birra’ abbiamo voluto fotografare questa tendenza tra qualità e originalità – cercando di raccontare una nuova tipologia di locali verso i quali si concentra sempre più l’attenzione del consumatore – perché siamo certi che in futuro la birra sarà sempre più protagonista sulle nostre tavole.”

L’iniziativa rappresenta la naturale evoluzione del premio speciale “Locali amici della birra” che dal 2006 la Guida assegnava ai tre ristoranti che più si distinguevano per l’attenzione riservata a questa bevanda. Da quest’anno, invece, la redazione ha deciso di mostrare tutte le sfaccettature dell’“avanguardia gourmet” che sta esplorando le potenzialità di questa bevanda naturale e moderatamente alcolica, protagonista di corsi e degustazioni, compatibile con la dieta mediterranea e il concetto di sana e corretta alimentazione.

Volendo tracciare un’ideale “mappa italiana dell mangiare di qualità all’insegna della birra”, sul podio dei cultori di questa bevanda figura, al primo posto, il Lazio, con ben 25 locali segnalati, davanti a Lombardia (20), Emilia Romagna (16) e il duo Toscana e Campania (13).
Ma al di là dei numeri, colpisce, come abbiamo visto, l’eterogeneità del panorama birrario italiano e la sua capacità di contaminare anche regioni non tradizionalmente legate a questa bevanda.

Commenta soddisfatto questo trend Piero Perron, presidente di AssoBirra: “L’industria della birra non può che sottolineare con piacere il rinascimento nel segno del gusto che la birra sta vivendo in Italia e il moltiplicarsi di quei consumatori attenti e curiosi che ne apprezzano le potenzialità di abbinamento, tanto con i cibi della consuetudine domestica quotidiana, che con le pietanze più raffinate e meno ovvie. Il risultato di questa collaborazione con l’Espresso ci fa toccare con mano, con estrema concretezza, il lavoro fatto da quanti contribuiscono a promuovere un consumo corretto e moderato di questa bevanda naturale, proponendola insieme a ottime specialità della nostra cucina, anche regionale”.

25-40enne, diplomato o laureato: identikit del consumatore gourmet di birra
La birra
in Italia ormai è cosa “da grandi” e sta seguendo, a distanza di vent’anni, lo stesso percorso virtuoso intrapreso dal vino
. Non è più solo confinata nei pub e nelle pizzerie e si avvia a conquistare un innovativo territorio del gusto e dell’abbinamento all’insegna dell’italianità.
E con lei cambia anche il suo consumatore. Una recente indagine realizzata dalla
Makno per AssoBirra ci aiuta a scoprire il profilo del frequentatore tipo delle “Tavole della Birra”: sono soprattutto ‘giovani’ tra i 18 e i 44 anni quelli che, più di tutti, guardano con interesse da gourmet alla birra e la scelgono per accompagnare i pasti, sia in casa che fuori.
A riprova della concentrazione dei cultori dell’abbinamento birra-cibo proprio all’interno di questa classe di età, l’indagine ci dice che
75% dei 18-44enni al ristorante vorrebbe trovare una vera e propria Carta delle Birre, a fronte di una media nazionale (relativa a tutte le classi di età) del 45%. Ma colpisce, rispetto al passato, anche l’innalzamento progressivo dell’età media, e spesso anche del profilo socioculturale: i consumatori abituali (bevono birra almeno una volta a settimana), ad esempio, nel 2000 erano soprattutto giovani fra i 18 e i 24 anni, mentre negli ultimi 2 o 3 anni l’età si è andata assestando intorno ai 35-40 anni. Tutti, o quasi, laureati o diplomati, che navigano spesso su internet, dove cercano informazioni e consigli sulla loro bevanda preferita, cercando di capire in che modo la birra sposa i nostri attuali modelli di consumo alimentare mediterranei, classici e d’innovazione.

In tanti, insomma, si avvicinano alla birra all’insegna della curiosità, della convivialità, della moderazione e del piacere di riscoprire in una nuova luce i piatti “indigeni” della tradizione regionale. O provare e sperimentare nuovi gusti e sapori. Come l’abbinamento con i crudi che da alcuni anni fanno tendenza nei nostri ristoranti (dai carpacci di manzo passando per marinate, sushi e sashimi, vinaigrettes e pinzimoni, fino ai formaggi) e che nelle “bionde” trovano un partner perfetto.